Catania tanto amata: prima Napolitano, poi Renzi, oggi Gentiloni

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di Salvo Barbagallo

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Il premier Paolo Gentiloni oggi è in visita a Catania. Una visita “lampo”, quasi un “blitz”: dovrebbe arrivare, infatti, nel capoluogo alle ore 15 e ripartire per la Capitale entro la serata. Le agenzie di stampa hanno tenuto a sottolineare come questa di Gentiloni sia” Una presenza molto attesa quella del premier in città che, seppur breve, servirà a fare il punto su alcuni progetti in agenda da tempo”. Ovviamente il premier avrà un primo incontro con il sindaco Enzo Bianco (“colloquio privato”, dicono le agenzie stampa) per poi salutare i sindaci dei Comuni della “Città metropolitana”, i rappresentanti locali delle Istituzioni e i rappresentanti del mondo produttivo. Con tutti (sempre da quanto diramato dalle agenzie) Paolo Gentiloni discuterà in merito all’attuazione del Patto per Catania, firmato lo scorso 30 aprile dall’ex premier Matteo Renzi.

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Il “Patto per Catania”? La gente comune ha già dimenticato le numerose visite dell’ex premier Matteo Renzi, seguite alla firma di quel “Patto” così come ha dimenticato i termini di quell’accordo sottoscritto con Enzo Bianco. Si era in campagna elettorale per il Referendum Costituzionale, e per Renzi fu un disastro e una delusione registrando, a conclusione, il plebiscito di voti per il “No” alle riforme. il “Patto per lo sviluppo della città di Catania” consisteva nella erogazione di 740 milioni di euro, spendibili fino al 2020, tra finanziamenti già individuati e aggiuntivi. Finanziamenti per cinque settori: Infrastrutture, con interventi nel porto, completamento della rete di metanizzazione della città, superstrada Catania-Etna; Ambiente, dall’impianto di depurazione alla messa in sicurezza di canali e corsi d’acqua; Sviluppo economico e produttivo, dall’agenzia vulcano per lo sviluppo alla riqualificazione della zona industriale catanese; Turismo e cultura, dalla rifunzionalizzazione della rete museale cittadina a strutture a Nesima e Librino; Sicurezza e polizie sociali dagli orti sociali urbani a alla sicurezza delle scuole dal trasporto pubblico locale alle piste ciclabili fino all’inclusione sociale al contrasto all’emergenza abitativa. Previsti 332 milioni al Comune di Catania. Novanta costituiscono la dotazione finanziaria del Pon Metro per la città di Catania, 408 rappresentano le risorse aggiuntive inserite nel Patto per Catania (comprensivi dei fondi relativi al Pon Metro, a questi si aggiungeranno i 49 milioni di euro reagivi alla riqualificazione idraulica die torrenti e dei corsi d’acqua inseriti nel patto per il sud della Regione Siciliana). Un “Patto” finanziato con i Fondi per lo Sviluppo e coesione e con risorse aggiuntive delPon Metro”, e di altri contributi comunitari statali regionali e comunali in linea con i dettami dell’agenda urbana nazionale e sviluppo urbano sostenibile descritti nell’accordo di partenariato della programmazione 2014-2020.

Enzo Bianco farà il “punto” sugli interventi effettuati (?) con il premier Paolo Gentiloni ma, al dire il vero, il cittadino comune di questi “interventi” finanziati ha visto ben poco.

Un “punto” si evidenzia come conseguenze delle “trasferte” etnee dei nostri governanti: “amano” (perché?) questa città e anche chi la rappresenta (?). una “curiosità” che già abbiamo sottolineato due anni addietro, in occasione di un’altra trasferta, di sicuro più significativa: quella dell’allora Capo dello Stato Giorgio Napolitano. E riteniamo che valga la pena riprendere quell’articolo e riproporlo ai nostri lettori per le eventuali similitudini che possono trarsi su queste visite siciliane.


26 febbraio 2014

26 febbraio 2014

Giorgio Napolitano a Catania città assente, visita “curiosa”

di Salvo Barbagallo

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è a Catania da ieri sera martedì e stamane alle ore 10 sarà accolto al Comune dal sindaco Enzo Bianco.

È una visita che presenta aspetti curiosi, questa del capo dello Stato nel capoluogo etneo, sembra quasi una visita privata, nel senso che – a quanto appare, almeno – la città non è stata adeguatamente preparata ad accogliere il personaggio più rappresentativo del nostro Paese. Catania si mostra assente, se si esclude la manifestazione di protesta preannunciata dai grillini con una conferenza stampa tenuta ieri in piazza Stesicoro, nel corso della quale è stato mostrato anche lo striscione che aprirà la manifestazione con la grossa dicitura “NapolitaNOausterity”.

Aspetti curiosi (non sapremmo definirli altrimenti) di questa presenza che noi consideriamo veramente eccezionale tenuto conto che a Catania di protagonisti della storia italiana se ne vedono molto molto raramente, per quanto la nostra memoria non ci possa ingannare.

Indubbiamente se il presidente della Repubblica benevolmente “scende” dalla Capitale sin nel profondo Sud, il merito è tutto del sindaco Enzo Bianco e del suo carisma, oltreché della sua più che riconosciuta autorevolezza. Proprio per questi motivi di fondo c’è lo stupore di una collettività (quella parte informata) che stenta a comprendere pienamente la portata di un evento simile.

Sul sito internet del Comune di Catania è riportato (brevemente) il programma della visita al Palazzo di Città del presidente Giorgio Napolitano. Lo riportiamo integralmente per dovere d’informazione:

“Mercoledì prossimo, 26 febbraio, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano comincerà la sua visita a Catania dal Municipio.

L’arrivo del Capo dello Stato nel Palazzo degli elefanti è previsto per le 10. Il presidente sarà accolto dal sindaco di Catania Enzo Bianco e raggiungerà il Salone Bellini, dove si svolgerà un incontro sul Distretto della Sicilia del Sud est.

A intervenire, oltre al sindaco Bianco, che presenterà il Distretto, saranno il vice presidente nazionale di Confindustria Ivan Lo Bello, il manager internazionale Pasquale Pistorio e il presidente dell’Anas Pietro Ciucci.

 Subito dopo, alla presenza del Capo dello Stato, i rappresentanti dei nove enti fondatori – i Comuni capoluogo, con i sindaci di Catania Enzo Bianco, di Siracusa  Giancarlo Garozzo e di Ragusa Federico Piccitto, le tre Province e le Camere di commercio territoriali -, firmeranno la convenzione per la nascita del Distretto del Sud est.

La conclusione della visita nel Municipio del presidente Napolitano è prevista per le 11,15”.

Se la ragione della visita del Capo dello Stato è da ricercare nella nascita del Distretto del Sud est c’è da essere soddisfatti: la firma di una convenzione con testimone il presidente Giorgio Napolitano è indubbiamente da considerare un “evento” che mai prima si è verificato, sempre se la memoria non ci inganna. Una “mission”  che resterà negli annali di Catania, importante ma che riteniamo troppo “leggera” per far scomodare l’anziano Presidente, se non da aggiungere che il Presidente avrà la possibilità di stringere la mano e conversare con altri personaggi illustri, quali Ivan Lo Bello, Pasquale Pistorio e Pietro Cucci che, per sfortuna loro e per quanto rappresentativi siano, però non sono Capi di Stato.

Il Muos di Niscemi

Non è stato comunicato se nel corso della “24 ore” etnea il Presidente Giorgio Napolitano si recherà a Niscemi per ammirare direttamente le magnifiche antenne del MUOS statunitense, meraviglia della tecnologia spionistica “made in USA”. In realtà non sappiamo neanche se Niscemi e il “suo” MUOS facciano parte del Distretto del Sud Est.

Ma questo cosa importa?

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